
Perché pensare all’efficientamento energetico della propria abitazione? Lo chiediamo a Giorgio Tavoni, fondatore di Elettrosistemi, trentennale azienda specializzata in impianti fotovoltaici in Liguria e Toscana:

Giorgio Tavoni fondatore e titolare di Elettrosistemi https://www.elettro-sistemi.net/
– Senza esplorare gli innumerevoli motivi esistenti e soffermandoci sull’aspetto più pratico, possiamo dire che si pensa ad un efficientamento per accedere ad una classe energetica superiore e rispondere ai requisiti di Legge determinanti per effettuare compravendite ed investimenti (affitti ecc).

Riguardo l’efficientamento energetico, la prima cosa da valutare è il fabbisogno energetico della casa e per farlo si deve partire dalle bollette di energia e gas. Da queste rilevazioni si definisce la dimensione dell’impianto sia nella sua parte energetica, che termica. Redigere un business plan permette di determinare poi, il break even point (BEP), o punto di pareggio. Si calcola dividendo i costi fissi (investimento iniziale, manutenzione, ecc.) per il margine di contribuzione unitario del kWh prodotto e venduto/risparmiato (differenza tra il prezzo di vendita del kWh e i costi variabili unitari per produrlo). Il risultato indica il numero di kWh che devono essere generati per coprire tutti i costi, senza generare né profitti né perdite.

Questa parte iniziale del processo di efficientamento energetico è importante perché determina la base di studio per tutte le altre fasi.
L’obiettivo non è solo quello di soddisfare in modo appagante tutte le esigenze energetiche abitative (con qualunque condizione ambientale) attuando nel contempo il miglior investimento economico, ma anche quello di dare consapevolezza e monitoraggio costante dell’andamento dei consumi, dei risparmi e dei guadagni, in modo semplice e comodo. Questo servizio è dato da una App che il proprietario può consultare in qualunque momento.
La modalità Off Grid cioè l’autoproduzione totale, senza allaccio alla rete nazionale, può oggi realizzarsi attraverso l’utilizzo di soluzioni complete che prevedono l’uso di batterie di accumulo (impianti isola). Lo svantaggio sono i costi elevati e l’impossibilità di accedere ad agevolazioni previste dalla normativa.

Nel caso più frequente, quello cioè di un impianto con allaccio alla rete nazionale, si possono utilizzare le agevolazioni che in questo momento sono: detrazione in 10 anni del 50% dell’importo fattura in caso di prima casa, sempre detrazione in 10 anni ma del 36% dell’importo fattura se si tratta di seconda casa.
Attenzione però, perché le norme stanno cambiando velocemente, non solo sono previste aliquote diverse per il 2026 (36% prima casa e 30% seconda casa), ma stanno nascendo sistemi diversi di aiuto e gestione dell’energia prodotta dall’impianto; un esempio è Eliodora CERS (Comunità Energetica Rinnovabile Solidale). La Fondazione ha tra le sue attività istituzionali quella di organizzare la condivisione dell’energia elettrica rinnovabile immessa in rete dalle unità di produzione detenute dalla Fondazione stessa, oppure nella disponibilità e sotto il controllo della stessa, richiedere l’accesso al contributo in conto capitale previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), richiedere l’accesso al servizio di autoconsumo diffuso, monitorare produzione e consumi dei propri membri con finalità di verifica e rendicontazione ed accedere agli incentivi e ai rimborsi connessi alla condivisione dell’energia tra i membri. La visione è puntata verso attività di impulso all’ideazione, allo sviluppo, alla sperimentazione e alla partecipazione a modelli di governance di generazione distribuita e nuove applicazioni tecnologiche per la diffusione dell’uso di energia da fonti rinnovabili. Soci fondatori: Confcommercio, ANCE, CCIAA, Confartigianato, CNA, Confindustria, Parco Nazionale 5 terre, Fondazione Eventi Iniziative Sociali, Ass. Mondo Nuovo, Comune di Ameglia, Brugnato, Monterosso, Pontremoli, Riomaggiore, S. Stefano di Magra, Vernazza, COPCER, Elettrosistemi.

Verrà presto dismesso il sistema di incentivo a detrazione ed implementato uno a capitale diretto (consegna diretta di capitale al produttore fino al 40%). Non esisterà più lo “scambio sul posto” ovvero con conguaglio tra il consumo dalla rete e l’energia autoprodotta in eccesso e immessa in rete.
Grazie a Giorgio Tavoni per averci dato queste informazioni utili che danno la possibilità di tenere il giusto approccio al tema del fotovoltaico. Ci ripromettiamo di riprendere ed approfondire il tema insieme, attraverso successivi articoli.
Dobbiamo ricordare che Ediportale che cita dati GSE, (Gestore dei Servizi Energetici – società italiana interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il compito di promuovere e sviluppare la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’efficienza energetica in Italia), al 31 dicembre 2024 in Italia erano presenti 1.878.780 impianti fotovoltaici attivi, per una potenza complessiva di circa 37,08 GW e che il trend è in forte crescita.
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Silvia Mussi


